Il Giardino di notte di Giulio Saverio Rossi alla mostra Cantica 21 a Praga

Fra le opere selezionate per rappresentare la ricchezza e la creatività dell’arte italiana contemporanea nel mondo in occasione della mostra diffusa “Cantica21 – Italian Contemporary Art Everywhere” inaugurata ieri a Praga c’è anche il lavoro di Giulio Saverio Rossi donato alla collezione permanente di Casa Masaccio, Centro per l’arte contemporanea di San Giovanni Valdarno

E’ stata inaugurata ieri a negli storici spazi dell’Istituto italiano di cultura, la mostra d’arte diffusa “Cantica21 – Italian Contemporary Art Everywhere”, frutto di un’iniziativa congiunta del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e del ministero della Cultura con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea italiana, sostenendo la realizzazione di opere di artisti emergenti o già affermati. L’IIC di Praga, col patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e in collaborazione con la Direzione generale per la Diplomazia pubblica e culturale del MAECI e con la Direzione generale Creatività contemporanea del MiC, espone una collettiva di nove tra le opere vincitrici dell’omonimo bando internazionale, selezionate per rappresentare la ricchezza e la creatività dell’arte italiana contemporanea nel mondo.

Fra i lavori esposti, c’è anche l’opera Il Giardino di notte di Giulio Saverio Rossi donata alla collezione permanente di Casa Masaccio, centro per l’arte contemporanea di San Giovanni Valdarno. A partire dalle proprietà fosforescenti di alcuni minerali che appartengono al gruppo delle “terre rare” – oggi al centro del dibattito mondiale in quanto risorsa economica determinante per lo sviluppo delle nuove tecnologie – Il giardino di notte sviluppa una riflessione sulla duplicità dello sguardo e sulla relazione, mediata dal tempo, fra fruitore e sede espositiva: durante le ore diurne l’opera si presenta come una veduta dello studio di un pittore, mentre di notte o col buio emerge sulla sua superficie l’immagine di una flora fantasmagorica.
Al centro dell’opera si colloca la relazione fra uomo e paesaggio inteso come luogo artificiale di una costruzione sociale che manipola la relazione con il territorio e che, al contempo, ne riscrive l’immaginario veicolandolo sotto forma di immagini.

Il percorso espositivo di Praga attraversa gli spazi della Cappella barocca e della Sala Capitolare dell’Istituto, secondo un progetto allestitivo appositamente elaborato che fa dialogare opere di artisti che interpretano in maniera originale le tradizionali forme espressive delle arti visive insieme ad altri che esplorano le potenzialità dei nuovi mezzi tecnologici.

L’esposizione resterà aperta al pubblico, ad ingresso gratuito, fino 10 gennaio 2024.

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