Al via il percorso partecipativo per disegnare la San Giovanni Valdarno e la Cavriglia del domani

Si è svolto questo pomeriggio, martedì 8 febbraio, il primo incontro del percorso di partecipazione che porterà alla definizione del Piano strutturale intercomunale dei Comuni di Cavriglia e San Giovanni Valdarno. Uno strumento di pianificazione per la valorizzazione del territorio che mirerà a privilegiare il recupero, anche attraverso il ricorso a progetti di rigenerazione urbana, limitare il consumo di nuovo suolo e dare maggiori possibilità ed elasticità ai cittadini, ai professionisti, alle categorie economiche e produttive.

   

Si è svolta questo pomeriggio, martedì 8 febbraio, la prima presentazione del Piano strutturale intercomunale dei Comuni di Cavriglia e San Giovanni Valdarno. Alle 17,30, nella grande sala consigliare di Palazzo d’Arnolfo, sono stati illustrati i primi documenti e gli strumenti di coinvolgimento partecipativo.

Il comune di Cavriglia e il comune di San Giovanni Valdarno hanno scelto di associarsi nell’esercizio della loro pianificazione territoriale al fine di promuovere azioni di programmazione comuni, tutelare e valorizzare il territorio e le risorse paesaggistiche, coordinando gli interventi urbanistici rispetto alle funzioni residenziali, commerciali, produttive turistiche e culturali.

“La scelta di procedere verso una pianificazione intercomunale insieme al Comune di Cavriglia – ha commentato il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi nel suo intervento di apertura – promuoverà uno sviluppo del territorio complessivo, armonico e omogeneo, un’organizzazione razionale dell’area, per favorire anche l’attivazione di politiche gestionali integrate e impiegare al meglio le vocazioni e le potenzialità di entrambi i Comuni. C’è una aspettativa alta, oltre che importanti e nuove opportunità collegate alla redazione del nuovo piano strutturale: definire il ruolo, la funzione e la destinazione di un territorio (residenziale, produttivo, commerciale, turistico, culturale, sociale) per valorizzarlo nei termini massimi, è un compito politico delicato e strategico, e lo è ancora di più in un Comune come San Giovanni Valdarno che negli ultimi anni ha mostrato una dinamicità ed una disponibilità al cambiamento significative (sviluppo area Sant’Andrea, attuazione progetto Borgo Arnolfo solo per fare due esempi) e che, grazie ai fondi del Pnrr e ai contributi straordinari ricevuti (Terre Tav ed autostrade per terza corsia) vedrà sensibilmente modificato il suo profilo nel corso dei prossimi anni. Per questo sarà necessario procedere ad una pianificazione ‘coraggiosa’, non di rimessa o di conservazione di interessi particolari e contingenti, una pianificazione che sappia guardare ‘lontano’, ma che abbia la capacità di restare saldamente ancorata a terra, che rifugga gli affreschi grandiosi che rimangono sulla carta ed inattuabili per molteplici aspetti, una pianificazione ‘corale’ ed ‘aperta’ che faccia della partecipazione e della condivisione il perno intorno cui ruotare”.

I criteri e gli indirizzi del nuovo piano regolatore mireranno a privilegiare il recupero, anche attraverso il ricorso a progetti di rigenerazione urbana, limitare il consumo di nuovo suolo, ma anche dare maggiori possibilità ed elasticità ai cittadini, ai professionisti, alle categorie economiche e produttive, di poter definire ed attuare interventi di valorizzazione e rifunzionalizzazione delle loro proprietà, in modo da sfruttare la creatività e assecondare la propensione all’investimento nel territorio.

“Il Piano Strutturale – ha dichiarato il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – è uno strumento di forte valorizzazione per l’intero territorio. Favorisce lo sviluppo sia per il settore secondario che per il terziario e, in un momento certamente non ottimale dal punto di vista economico, può essere anche volano di rilancio per le attività dei nostri Comuni. La priorità è quella di riorganizzare il tessuto urbanistico senza consumare nuovo suolo, portando poi ad accrescere la vocazione turistica di Cavriglia, una vocazione nella quale crediamo fortemente per il futuro. Mi riferisco, in particolar modo, al recupero funzionale di quei beni immobili già facenti parte del nostro territorio e che, quindi, non vanno ad occupare nuovo suolo, quale l’Antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. Oltre a ciò, Cavriglia prosegue nell’iter già intrapreso di valorizzazione, rilancio e rifunzionalizzazione di ex aree di discariche minerarie. Ne sono esempi gli interventi realizzati in passato e che hanno dato vita al Canile sanitario intercomunale sito in località Forestello, al Parco fotovoltaico ed al Campo da golf, oltre al progetto che ha visto la luce proprio ieri e che porterà alla creazione di un moderno centro polifunzionale open air, presso l’area di Bellosguardo, vero e proprio viatico per quello più ampio del Parco dello Sport.

Altro punto focale nell’ottica del riutilizzo del suolo è la riqualificazione del dismesso bacino minerario, opera che sosteniamo convintamente”.

“Iniziamo – ha aggiunto l’assessore alla pianificazione strategica di San Giovanni Valdarno Francesco Pellegrini – a disegnare insieme il volto della nostra città nei prossimi dieci anni. Riduzione del consumo di suolo a favore della rigenerazione della ristrutturazione degli spazi urbani, revisione delle principali aree di trasformazione previste e non attuate, miglioramento della rete di infrastrutture, rapporto tra centro e periferie e semplificazione normativa. Con l’aiuto della città vogliamo costruire uno strumento di pianificazione semplice e snello, che sia in grado di cogliere veramente i bisogni e le esigenze  attuali di questo territorio capace di porsi come un driver di sviluppo sostenibile per il futuro”.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del programma delle attività di comunicazione e partecipazione, predisposto dalle due amministrazioni comunali per consentire il coinvolgimento della cittadinanza al percorso di formazione della nuova strumentazione urbanistica.

Il percorso che porterà all’adozione del Piano strutturale intercomunale vede come passaggio importante la partecipazione della cittadinanza; le Amministrazioni dei due Comuni coinvolgeranno i cittadini, i professionisti e gli operatori sociali ed economici in questa fase di ascolto e di raccolta di contributi e proposte.

“Saranno diversi nel corso dei prossimi mesi – hanno spiegato i primi cittadini durante il seminario – i momenti di condivisione e di ascolto della cittadinanza, ma non dovranno configurarsi come mero assolvimento di un obbligo di legge, ma costituire un passaggio fondamentale per definire le città e il territorio dei prossimi anni”.

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