“Situazione insostenibile per i residenti e nessun segnale da parte delle autorità competenti”
Il sindaco di San Giovanni Valdarno torna sulla vicenda dei carri merci di rifiuti urbani in stallo alla stazione cittadina che, anche a causa dell’alta temperatura esterna, hanno iniziato un gocciolio di percolato che provoca cattivo odore nella zona. Nonostante l’ordinanza del Comune la situazione non si sblocca.
“Siamo davvero molto preoccupati” ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valdarno. “La giornata di ieri è passata nel silenzio più totale, senza nessun segnale da parte delle autorità competenti su questa vicenda e la notte, con le alte temperature e l’impossibilità per i residenti vicino alla stazione di aprire le finestre per il puzzo insopportabile, è stata un incubo”.
Il sindaco di San Giovanni Valdarno torna sulla vicenda dei carri merci che stazionano, per un motivo non programmato, nella stazione cittadina. I carri ferroviari, con copertura telonata, contenenti container di rifiuti urbani, sono trasportati da Mercitalia Rail Srl ed il proprietario dei container è l’impresa Enki Srl. A causa dell’alta temperatura esterna di questi giorni, i vagoni hanno iniziato uno gocciolio di percolato, che provoca il cattivo odore, impattante per la zona. Residenti, proprietari di attività commerciali, i pendolari di passaggio alla stazione, studenti e docenti della vicina università hanno lamentato miasmi insopportabili. Coloro che abitano nelle prossimità della stazione sono obbligati a sopportare un odore acre ed intenso e sono impossibilitati ad aprire le finestre.
Pertanto il Comune, dopo i sopralluoghi di lunedì primo agosto, ha provveduto a emanare un’ordinanza contingibile ed urgente (ai sensi dell’art. 50 del Dlgs 267/2000) intimando al proprietario dei container Enki Srl ed al trasportatore Mercitalia Rail Srl l’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza dei container al fine di prevenire potenziali inquinamenti. L’ordinanza, oltre che ai destinatari, è stata notificata ad Arpat, Ausl Toscana Sud Est, Procura della Repubblica (al magistrato di turno) ed alla Prefettura (quale attività di governo). Arpat, nella serata di lunedì, ha inoltre disposto il sequestro probatorio del convoglio per consentire al magistrato di effettuare gli accertamenti necessari, affidandone la custodia a Rfi in quanto gestore dell’infrastruttura dove stazionano i carri ferroviari.
Ma nel corso dell’intera giornata di ieri non è emersa alcuna novità.
“I container sono stati posti sotto sequestrato su iniziativa del magistrato di Arezzo e non possono essere sigillati da Rfi che li ha in consegna, continuano a perdere percolato, oltre che mandare un odore insostenibile. Mi appello nuovamente – insiste il sindaco di San Giovanni – alle autorità competenti, prima di tutto alla Procura di Arezzo, alla Prefettura di Arezzo, ad Arpat, alla Asl Toscana Sud Est perché si adoperino per spostare dalla stazione di San Giovanni Valdarno i vagoni con i rifiuti. Invito tutti di persona a recarsi a constatare con i propri occhi la situazione e a sentire l’odore acre che ogni giorno chi vive vicino alla stazione è obbligato a sopportare. E’ una situazione straordinaria e del tutto inattesa ma i disagi che provoca non possono assolutamente ricadere tutti sulle spalle dei sangiovannesi. Si trovi al più presto una soluzione e si spostino quei vagoni prima che la situazione si aggravi ancora di più di quanto già critica è adesso in termini igienico-sanitari e di ordine pubblico”, ha concluso il sindaco
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