Pupi Avati, premio alla carriera alla 41ma edizione di ValdarnoCinema Film Festival

Il festival si terrà dal 3 al 7 ottobre al Cinema Teatro Masaccio di San Giovanni Valdarno (Arezzo)

Il programma del festival presenta 19 film, tra lungometraggi e corti, un omaggio a Francesco Nuti; la sezione dedicata ai più piccoli Valdarno Kids, Spazio Toscana, un focus dedicato ai registi sulla Toscana e una serie di eventi speciali tra presentazioni libri e eventi 

 

Inaugurazione con il cortometraggio La linea del terminatore di Gabriele Biasi e a seguire L’invenzione della neve di Vittorio Moroni

 

Tra gli eventi un incontro dedicato a Roberto Benigni con la presentazione del libro “Il piccolo diavolo e l’acqua santa. Roberto Benigni dalla dissacrazione al politicamente corretto” di Alfredo Marasti e la proiezione del film Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci del 1977


Firenze, 28 settembre
– Sarà il regista Pupi Avati a ricevere il Premio Marzocco alla carriera alla 41ma edizione di ValdarnoCinema Film Festival, in programma dal 3 al 7 ottobre a San Giovanni Valdarno (Arezzo). Il regista sarà presente sabato 7 ottobre al Cinema Teatro Masaccio per ritirare il premio e presentare “La casa dalle finestre che ridono” del 1977 proiettato in versione restaurata 4K, in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

ll festival, il cui comitato organizzatore è presieduto da Luigi Nepi, docente di critica cinematografica all’Università di Firenze, si svolge con la collaborazione del Comune di San Giovanni Valdarno e del Cineclub Fedic sangiovannese, con il patrocinio della Regione Toscana e il supporto di Fondazione Sistema Toscana. La direzione artistica è affidata a Marco Luceri, critico cinematografico e coordinatore del gruppo toscano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

 

L’edizione 2023 del festival, uno dei concorsi cinematografici più longevi d’Italia, presenta un programma variegato diviso per sezioni: 19 film in concorso, tra lungometraggi e cortometraggi; un omaggio a Francesco Nuti; “Valdarno Kids”, la sezione interamente dedicata ai bambini; Spazio Toscana, un focus dedicato ai registi sulla Toscana e una serie di eventi speciali tra presentazioni libri e eventi.

 

Dichiara Marco Luceri, direttore artistico del festival: “Avati nel 1986 fu ospite del festival con il film “Regalo di Natale”. ritrovarlo ancora oggi, a quasi 40 anni di distanza, per il conferimento del Premio Marzocco alla Carriera, è per noi motivo di orgoglio, oltre a testimoniare l’affetto reciproco tra il festival e un grande maestro del cinema italiano. Un autore che ha fatto del proprio percorso artistico un incrocio continuo tra mille suggestioni, in particolare quelle tra il cinema e la letteratura. Spetterà a lui in persona, dopo la premiazione, chiudere il festival, con un suo cult indimenticabile, “La casa delle finestre che ridono”, che riproponiamo in una nuova e splendida versione restaurata 4K, grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna. Un film che ha mostrato come il buio talvolta possa riuscire a far aprire gli occhi meglio di ogni luce, mostrandoci come siano proprio le immagini le finestre attraverso cui il mistero del mondo entra nella nostra vita”.

 

“Quarantuno edizioni – commentano il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi – e ancora la voglia e la capacità di rinnovarsi, di tenere uno sguardo attento e vigile sul cinema e sulla promozione e diffusione del cinema, e anche di anticiparne fermenti e tendenze. Questo è ValdarnoCinema Film Festival, fiore all’occhiello della programmazione culturale valdarnese e toscana, che siamo orgogliosi di ospitare nella nostra città. Il tradizionale concorso si accompagna a speciali focus dedicati agli studenti delle scuole valdarnesi e ai bambini, ai film in virtual reality, alle più significative produzioni di autori emergenti toscani, in un’ottica di collaborazione anche con la Toscana Film Commission nella valorizzazione delle opere legate alla nostra regione. Non solo: a questi filoni si aggiungono presentazioni di libri ed eventi speciali. Su tutti, un omaggio, doveroso e sentito, a un grandissimo attore e regista toscano, purtroppo scomparso lo scorso giugno, dopo vari anni di gravi difficoltà personali: il grandissimo Francesco Nuti, che sarà ricordato dalla ex compagna Annamaria Malipiero e dall’attore Antonio Petrocelli, e del quale sarà proiettato l’indimenticabile “Caruso Pascoski (di padre polacco)”. Apertura del festival in grande stile, con un incontro a Palomar dedicato al “piccolo diavolo” Roberto Benigni, del quale si parlerà a Palomar  con la presentazione di un libro sulla sua carriera artistica e con la proiezione di “Berlinguer ti voglio bene”, capolavoro assoluto e prima prova di attore cinematografico per il comico di Vergaio. E, infine, non possiamo non citare il cineasta al quale sarà conferito il Marzocco d’Oro alla Carriera: Pupi Avati, tra i maestri indiscussi del cinema contemporaneo italiano, che siamo lieti e orgogliosi di ospitare nella serata conclusiva del festival e che già fu ospite del festival nel 1986, in occasione della presentazione di ‘Regalo di Natale’. Questa volta, per omaggiare il Maestro, la proiezione di uno dei suoi film di culto: ‘La casa dalle finestre che ridono’, classico del ‘gotico padano’, proiettato nella versione recentemente restaurata a cura della Cineteca di Bologna. Insomma, un programma ricchissimo e autorevole, per una settimana intera all’insegna del cinema di qualità.”

 

Inaugurazione

La prima giornata del festival, martedì 3 ottobre si aprirà alle ore 17, Casa della cultura Palomar (piazza della Libertà, 15) con un incontro dedicato a Roberto Benigni e la presentazione del libro “Il piccolo diavolo e l’acqua santa. Roberto Benigni dalla dissacrazione al politicamente corretto” di Alfredo Marasti alla presenza dell’autore e il coordinamento di Luigi Nepi. A seguire la proiezione del film Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci del 1977. L’inaugurazione si terrà alle 21.15 al Cinema Teatro Masaccio con una doppia proiezione: il cortometraggio La linea del terminatore di Gabriele Biasi, interamente girato in Toscana, che segue la straordinaria fuga di Fernanda Gonzalez da Buenos Aires all’Italia alla presenza dell’attrice e del produttore Pierfrancesco Bigazzi (il corto è vincitore del premio alla Miglior Regia alla Settimana Internazionale della Critica all’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia). E il lungometraggio appena presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato osannato da pubblico e critica, L’invenzione della neve di Vittorio Moroni, alla presenza del regista e dell’attrice protagonista Elena Gigliotti, sulla  storia di Carmen, una donna con un passato difficile: quando era soltanto un’adolescente è stata portata via dalla madre ed è cresciuta in una casa-famiglia (il film è in concorso).

Il concorso

Tra i lungometraggi in gara inoltre troviamo: Coma (5/10) di Bertrand Bonello, in un misto di animazione e live action il viaggio nella mente di un’adolescente chiusa in casa durante l’emergenza sanitaria globale; E tu come stai? (4/10) documentario di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, storia della battaglia degli operai della GKN di Campi Bisenzio; Il sogno di Samira (4/10) di Nino Tropiano racconto di formazione ed emancipazione femminile, ambientata a Zanzibar, che segue le vicende di Samira, che vuole avere una famiglia, ma anche superare la consuetudine della donna costretta a che scegliere tra famiglia e lavoro; Le proprietà dei metalli (6/10) primo lungometraggio di Antonio Bigini che ci trasporta nell’Italia degli anni ‘70. In un paesino di montagna, Pietro, un bambino cresciuto da un padre duro e asfissiato dai debiti, manifesta doti misteriose: piega i metalli al solo tocco.  Uno scienziato americano comincia a studiarlo (presente anche in spazio toscana). Poi ancora dalla Francia due anteprime italiane in gara, che usciranno in sala in autunno: Les survivants (6/10), thriller di Guillaume Renusson che narra le vicende di Samuel, un uomo che vive sulle Alpi italiane, deciso ad aiutare una donna afghana, ad arrivare in Francia. Dovranno affrontare una natura ostile e la crudeltà degli uomini che abitano questo territorio. E Normale (7/10) di Olivier Babinet, drammatica vicenda che racconta la storia di Lucie, quindicenne che si prende cura del padre affetto da sclerosi a placche. All’annuncio della visita di un assistente sociale Lucie e suo padre dovranno far prova di inventiva per dare l’illusione di avere una vita “normale”. Sul versante toscano troviamo Tutto quello che sarà (7/10) documentario di Renato Chiocca sulla vita di Dennis, giovane residente di una casa famiglia, viene invitato dal suo educatore Massimiliano ad unirsi al Girasoli Tour, un viaggio in bicicletta di 3500 km nell’Italia nascosta dell’economia sociale (anche in “Spazio Toscana”). Infine, in un ibrido tra documentario e fiction, troviamo Vera (4/10) di Tizza Covi e Rainer Frimmel, sulla vita di Vera Gemma, che vive all’ombra del suo famoso padre, l’attore Giuliano.  Stanca della sua vita superficiale e delle sue relazioni, finisce alla deriva nell’alta società romana. Altro evento importante è l’anteprima di Doppio Passo (6/10) esordio alla regia di lungometraggi del regista fiorentino Lorenzo Borghini che per l’occasione lo presenterà in sala alla presenza degli attori Valeria Bilello, Giulio Beranek e Giordano De Plano. La storia racconta del capitano di una squadra di calcio di serie C che si avvicina alla fine della sua carriera sportiva, ma una scelta azzardata lo farà precipitare in un pericoloso vortice di problemi.

 

In programma per i cortometraggi: An Irish Goodbye di Tom Berkley e Ross White, ambientato in una fattoria nelle zone rurali dell’Irlanda del Nord, una commedia nera che segue il ricongiungimento dei fratelli Turlough e Lorcan dopo la prematura morte della madre (già vincitore del Premio Oscar al Miglior Cortometraggio 2023); dall’Olanda, Neighbour Abdi di Douwe Dijkstra racconta la storia di Abdi, un designer di mobili di origini somale, che con l’aiuto del suo vicino,  ripercorre alcuni episodi della sua vita, fra guerra e criminalità, trovando leggerezza sul processo creativo del documentario; Broken, corto animato di Farzaneh Omidvarnia; Ieri di Edoardo Paganelli, che affronta il tema della malattia della memoria, l’Alzhaimer con Alessandro Haber e Giuliana de Sio; The gold teeth di Alireza Kazemipour, sulla storia di Sahra, una rifugiata afgana in Canada, che vorrebbe estrarre dei denti d’oro del suo defunto padre prima che lo seppelliscano; C’era una volta a Ribolla di Giovanni Guidelli, ispirato ai tragici fatti del 4 Maggio 1954 quando, in una miniera a Ribolla, nel grossetano, 43 minatori persero la vita a causa di una fuga di gas; Donde los niños no sueñan, reportage del fotografo e artista Stefano Brulli che denuncia le conseguenze drammatiche legate allo sfruttamento minerario in Perù; Franco Zeffirelli di Matteo Cichero e Matteo Mascotto (anche in “Spazio Toscana”). E infine Nothing holier than a dolphin di Isabella Margara, in un piccolo borgo del Mediterraneo due pescatori trovano un delfino intrappolato accidentalmente nelle loro reti. Il delfino a sua volta trova un pescatore che sta annegando nell’acqua.

 

“Spazio Toscana”

Il festival non dimentica qual è da sempre la sua missione storica: quella di far emergere i talenti “nostrani” e aprire al contempo uno sguardo sui giovani registi italiani, che con sempre maggiore difficoltà riescono a farsi notare in un panorama distributivo poco propenso alle vere scommesse. All’interno della sezione “Spazio Toscana” troviamo: Franco Zeffirelli di Matteo Mascotto (che verrà presentato alla presenza del regista e della produttrice Silvia Groppa giovedì 5 ottobre); Il pittore dei due mondi, documentario di Lorenzo Borghini sulla vita del pittore fiorentino Luca Alinari (sabato 7 ottobre); Segnale d’allarme di Elio Germano, Omar Rashid alla presenza del produttore Omar Rashid (giovedì 5 ottobre).

 

Fuori concorso

Tra le opere fuori concorso nella giornata di venerdì 6 ottobre troviamo Friend, cortometraggio di Andrej Zvetlov, storia di un’amicizia improvvisa e fortuita tra due ragazzi molto diversi tra loro, che sarà presentato alla presenza del distributore Materiali Sonori (ore 18.30). E “Black Italian Renaissance: African Presence in Art”, una produzione Sky Original che verrà proiettata per le scuole, che svela le storie delle donne e degli uomini di colore ritratti nell’arte rinascimentale italiana attraverso i personaggi, le opere e documenti, a partire dai ritratti di una delle figure di discendenza africana più celebri in Italia, il primo duca di Firenze, Alessandro de’ Medici.

Omaggio a Francesco Nuti

Il festival propone un omaggio all’attore e regista Francesco Nuti, recentemente scomparso, con la proiezione di Caruso Pascoski di padre polacco, suo film del 1988 alla presenza dell’ex compagna Annamaria Malipiero e l’attore Antonio Petrocelli (giovedì 5 ottobre presso il cinema teatro Masaccio).

 

Valdarno Kids

Prosegue il programma dedicato agli spettatori di domani, i bambini con la sezione Valdarno Kids, una giornata rivolta agli alunni della scuola primaria. Si parte alle 10 con un incontro e laboratorio creativo con la cartoonist Marta Vangelisti e a seguire la proiezione dei cortometraggi Broken di Farzaneh Omidvarnia (17’); Soul Office di Ryan Loughran (10’); 7 libbre 8 once di Yoo Lee (7’); Una pioggia di giugno di Gianfrancesco Iacono (6’) e Anime d’inchiostro di Diego De Angelis (7’), al cinema teatro Masaccio.

Virtual reality

Giovedì 5 ottobre sarà dedicata alla virtual reality con la proiezione di Segnale d’allarme di Elio Germano, la trasposizione in realtà virtuale de La mia Battaglia, un’opera portata in scena da Elio Germano stesso che parla della nostra epoca. Lo spettatore sarà portato a piccoli passi a confondere immaginario e reale, in questa prospettiva la possibilità offerta dalla realtà virtuale di entrare nella narrazione sembra essere perfettamente calzante. La proiezione sarà introdotta dal produttore Omar Rashid (prenotazione obbligatoria presso Pro Loco SGV tel. 055 9126268 entro le ore 12.00 (ore 18.30 presso cinema teatro Masaccio, via Giosuè Borsi, 15).

 

La giuria e i premi

I film in concorso saranno votati dalla giuria ufficiale presieduta dal critico cinematografico e responsabile del Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna Roberto Chiesi e composta inoltre dalla critica cinematografica Caterina Liverani e dal produttore ed esperto di virtual reality Omar Rashid; mentre 2 saranno le opere fuori concorso. La giuria assegnerà i seguenti premi ufficiali: il primo classificato riceverà il prestigioso Premio Marzocco (dal valore di € 1000 per il lungometraggio e €500 per il corto), simbolo della città di San Giovanni Valdarno. Il riconoscimento è intitolato a Marino Borgogni, presidente di Valdarno Cinema Fedic scomparso nel 2012, noto per il costante e assiduo impegno nella promozione del festival e della cultura cinematografica. Numerosi gli altri premi: il premio “Amedeo Fabbri” alla migliore interpretazione maschile; il Premio “Amedeo Fabbri” alla migliore interpretazione femminile; e infine il premio “Banca del Valdarno” al film di qualsiasi categoria capace di mettere in risalto i valori della cooperazione e della solidarietà. Tra i premi collaterali segnaliamo: il premio ”Cineclub Fedic Sangiovannese” intitolato a Luciano Becattini, assegnato al miglior film diretto da registi nati o residenti in Toscana; il premio “Diari di Cineclub” periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica, che sarà assegnato al migliore film, la giuria di qualità sarà formata da Alessandra Guarino, esperta di didattica del cinema e del linguaggio audiovisivo, Laura Giordani, audiodescrittrice, adattatrice e scrittrice, è membro del Collegio degli Esperti dell’AIDAC (Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi), e Toni Verona, editore e produttore musicale, tra i soci fondatori di Ala Bianca Group srl e presidente ANEM (Associazione Nazionale Editori Musicali) per il miglior film; il premio “Franco Basaglia”, che sarà assegnato dall’Associazione F. Basaglia di Arezzo al film che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale nel nostro presente in Italia e nel mondo, i componenti sono la psicologa e psicoanalista Loredana Betti, l’operatore psichiatrico e documentarista Stefano Dei e l’educatrice di Salute Mentale e arteterapia Alessandra Guidi e infine il premio A.N.P.I, assegnato dal direttivo della sezione A.N.P.I Valdarno al miglior film capace di rappresentare i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica Italiana.

 

Partnership

Tra le collaborazioni del festival c’è l’Istituto Statale d’istruzione Superiore “Isis Valdarno” di San Giovanni Valdarno e i licei “Giovanni da San Giovanni”.

 

Un ringraziamento particolare alle realtà economiche della zona che hanno contribuito alla realizzazione della 41/ma edizione del festival come: Banca del Valdarno Credito Cooperativo Gruppo ICCREA, Publiacqua, Moretti spa, Unicoop Firenze.

 

Info: tel: 055 940943 info@valdarnocinemafilmfestival.itwww.valdarnocinemafilmfestival.it

I luoghi del festival: Teatro Masaccio (via Giosuè Borsi, 1); Palomar Casa della cultura (piazza della Libertà, 15).

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