“Porta San Giovanni”, ecco il nuovo volto di Borgo Arnolfo

E’ stato presentato, durante l’incontro pubblico di questo pomeriggio a Palomar, il progetto che riguarderà l’ex ospedale Alberti. I lavori inizieranno da lunedì 18 dicembre e saranno realizzati 3 edifici, 76 alloggi, 2000 metri quadri di negozi ed uffici, oltre a parcheggi e cantine. La soddisfazione del sindaco Valentina Vadi: “La riapertura del cantiere di Borgo Arnolfo era l’obiettivo per eccellenza del nostro mandato amministrativo”.

“Credo che non sia retorico affermare che questa è una giornata importante, quasi storica, per la nostra città perché l’area dell’ex ospedale Alberti, per oltre dieci anni cantiere abbandonato, finalmente e realmente ripartirà”. Con queste parole il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi ha aperto l’incontro pubblico di questo pomeriggio a Palomar, organizzato per presentare l’atteso progetto che riguarda il complesso di Borgo Arnolfo collocato proprio alle porte del centro storico delle città. La proprietà dell’area, che prenderà il nome di Porta San Giovanni, è stata acquistata all’asta a gennaio 2021 dalla società San Giovanni Srl al cui interno vi sono vari gruppi imprenditoriali di cui Ad Casa detiene la maggioranza e, a dicembre 2022, è stata firmata la convenzione con il Comune.

“Non sto qui a ripercorrere i quindici anni seguiti al fallimento della società Etruria Investimenti – le parole del primo cittadino Valentina Vadi – quello che a me preme far capire è che la ripartenza del cantiere di Borgo Arnolfo non è arrivata per caso o per fortuna, ma è il frutto dell’impegno e del lavoro di questa Amministrazione comunale e dei passaggi amministrativi che ha compiuto in questi quattro anni e mezzo – a partire dall’insediamento nell’estate del 2019 – per riuscire a raggiungere l’obiettivo di dare nuova vita e rigenerare un’area della città fortemente identitaria, posta all’ingresso del Centro Storico e per troppi anni in condizione di degrado. Per noi è una grande soddisfazione essere arrivati all’apertura del cantiere che era non tra gli obiettivi, ma era l’obiettivo per eccellenza del nostro mandato amministrativo ed il fatto che coincida anche con la ripartenza del cantiere del teatro comunale (già operativo da un paio di mesi) ci riempie di orgoglio perché dà nuova vita, in prospettiva, alla porta di accesso a sud del centro storico, ormai da troppo tempo senza anima e senza un profilo definito. Sul centro storico si svilupperà anche il progetto Tra natura e cultura di rigenerazione urbana dei chiassi e di palazzo Corboli (il Palazzo della Memoria), che si è aggiudicato un finanziamento con Fondi Fesr 2021-2027 della Regione Toscana da 9 milioni e mezzo di euro e che ha concluso il percorso partecipativo una settimana fa con la restituzione finale degli esiti avvenuta sempre qui a Palomar Casa della Cultura. Il bando Pnrr vinto per il teatro comunale, che consentirà di concludere i lavori e riaprire un edificio culturale così importante in tutta la vallata, i due bandi Pnrr destinati all’ammodernamento e alla innovazione del Museo delle Terre Nuove e di Casa Masaccio, il progetto di Terre degli Uffizi che da due anni ha consentito a San Giovanni Valdarno di entrare nel circuito delle Gallerie degli Uffizi, i passaggi amministrativi che hanno portato alla riapertura del cantiere di Porta San Giovanni sono il segnale di una capacità progettuale, di investimento e di visione strategica precisa e netta – mai lasciata al caso o alla improvvisazione – espressa in questi anni da questa Amministrazione Comunale in relazione al suo bene più prezioso, il centro storico, cuore vivo e pulsante della comunità cittadina”.

All’evento alla Casa della cultura, oltre al sindaco di San Giovanni, hanno partecipato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini che ha effettuato una sintesi della procedura, gli architetti Riccardo Roda e Silvio Pappalettere, che hanno illustrato il progetto esecutivo del complesso dell’ex ospedale Alberti (poi denominato Borgo Arnolfo ed adesso Porta San Giovanni ), Andrea Duranti ed Amedeo De Stefano per Ad Casa, società proprietaria dell’area di Borgo Arnolfo, l’assessore regionale alla edilizia residenziale, Serena Spinelli in relazione agli immobili in social housing che saranno realizzati, Diego Brescianini, fund manager di Investire Sgr, Andrea Nardi, della agenzia immobiliare Abita, l‘avvocato Francesco Barchielli, l’impresa edile Gjana, che farà i lavori e l’area tecnica del Comune che ha seguito la procedura.
Tantissimi anche i cittadini che hanno voluto prendere parte all’evento.

Come spiegato durante l’iniziativa dalla proprietà e dai progettisti, il quartiere “Porta San Giovanni” è un’ambiziosa operazione di riqualificazione urbana dell’ex ospedale cittadino, in passato oggetto di demolizione . Il programma, promosso dal gruppo Ad Casa di Firenze, prevede la realizzazione di 3 edifici per complessivi 76 alloggi, 2000 metri quadrati di negozi ed uffici, oltre a parcheggi pertinenziali e cantine. Il progetto, curato dagli architetti Riccardo Roda e Silvio Pappalettere, propone un linguaggio moderno ed è caratterizzato da una piazza pedonale affacciata su corso Italia, con aree a verde, sedute e negozi. Nuova viabilità, parcheggi pubblici e protezione idraulica sono le opere di urbanizzazione che completano il programma, in cui è inserito anche un intervento sperimentale di housing sociale per 32 alloggi, finanziato da Fht, Investire e Regione Toscana, destinato alla locazione a canone concordato e con un presidio di servizi integrati all’abitare.

“I lavori inizieranno già da lunedì 18 dicembre e dureranno circa 18 mesi. Il progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Alberti a San Giovanni Valdarno – ha dichiarato Andrea Duranti di Ad Casa – occupa uno spazio privilegiato nella mia concezione di essere imprenditore in quanto costituisce lo strumento attraverso il quale posso dare corpo all’idea che da fin dall’inizio della mia attività ho avuto del fare impresa: impegnarmi nel restituire dignità, anima e vita a luoghi che il tempo ha lasciato incompleti”.

“Un progetto interessante – ha commentato l’assessore regionale all’edilizia residenziale, Serena Spinelli – finalista del concorso di idee che Regione Toscana insieme al fondo Fhd ha voluto promuovere nel 2020, insieme all’Università di Firenze, per proporre idee su una risposta abitativa, post pandemia, per gli alloggi di edilizia sociale. Si realizza, in questa progettazione, una straordinaria collaborazione fra istituzioni diverse, una relazione positiva fra pubblico e privato nell’interesse della qualità della vita di tutti i cittadini e le cittadine di San Giovanni. Non è solo un recupero di immobili ma un progetto di rigenerazione urbana vera che fornisce una risposta abitativa concreta in una fase complessa e restituisce alla comunità un luogo da vivere”.

“Borgo Arnolfo è stato per troppi anni una ferita aperta per il territorio – ha sottolineato nel suo intervento l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini – perciò la sua riqualificazione è stata per noi un obbiettivo importante in cui abbiamo sempre creduto puntando ad un progetto integrato, che potesse essere sostenibile e che sapesse consolidare gli interessi degli operatori privati del mercato, coniugando nuovi modelli di residenzialità per integrare l’offerta del vicino centro storico. Un obiettivo ambizioso che però traduceva la nostra idea, il nostro dovere come amministratori: cercare di trasformare un problema in un’opportunità economica, sociale, urbanistica. Il completamento dell’area di Borgo Arnolfo rappresenta un tassello fondamentale nelle politiche di rigenerazione urbana del centro non solo per il completamento dei volumi ma soprattutto come un elemento fondamentale nella ricucitura del tessuto sociale ed economico del nostro territorio inquadrato all’interno di un programma pubblico di interventi strutturali che complessivamente, porteranno nel centro storico un investimento di oltre 14 milioni di euro. Per   rigenerazione non intendiamo una serie di misure a spot che durano lo spazio di un bilancio, ma un insieme di interventi e azioni mirate non solo alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ma anche al miglioramento delle opere di urbanizzazione, delle strutture culturali e alla creazione di una rete diffusa di accessibilità inclusiva con tutto il territorio comunale. Il percorso che non è stato semplice. Ma il progetto presentato oggi rappresenta, per qualità edilizia, posizione e importanza, un passo davvero importante”.

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