“L’idea di nord. Per Kirkeby – Lars von Trier”, sabato l’inaugurazione della mostra a Casa Masaccio

Opening sabato 4 marzo alle 18.
“L’idea di Nord” fa parte del programma  “Esporre il cinema” concepito e curato da Rita Selvaggio, ciclo di mostre dedicato ai registi insigniti del Premio Marco Melani. 

Casa Masaccio | Centro per l’Arte Contemporanea ha il piacere di presentare  L’IDEA DI NORD.  Per Kirkeby –Lars von Trier,  che si  inaugura il 4 marzo alle ore 18.  (4 marzo-18 giugno 2023).
Dopo “Jean-Marie Straub e Danièle Huillet- Film e loro siti” (2020), “Chantal Akerman -STANZE. Sul custodire e il perdere” (2022). L’IDEA DI NORD fa parte del programma  ESPORRE IL CINEMA concepito e curato da Rita Selvaggio, ciclo di mostre dedicato ai registi insigniti del Premio Marco Melani.  Per la sua XVI edizione (2022) il premio è stato consegnato al regista danese Lars von Trier per i rapporti della sua cinematografia con la storia, la storia dell’arte, l’epica e la letteratura. Prendendo il titolo dalla nota trasmissione radiofonica di Glenn Gould del 1967, come per quest’ultima il percorso espositivo consisterà in  un attraversamento di stati d’animo che nella forma del contrappunto coinvolge anche l’opera di Per Kirkeby (Copenaghen 1938-2018). Nella nativa Danimarca, Kirkeby è considerato una sorta di tesoro nazionale, artista di eccezionale talento  i cui lavori intensi e umorali, si crede interpretino lo spirito del paese. Ha contribuito  alla visione creativa dei seguenti film di Lars von Trier:                                                                                                                                                                                                              Le onde del destino (1996), Dancer in the Dark (2000), Anticristo (2009).

Per Le onde del destino, ad esempio, dipinge le intro agli otto capitoli che scandiscono la struttura romanzesca del film, panorami di matrice romantica che rielaborano fotografie scattate dallo stesso Lars von Trier e inquadrature a campo lungo, incantate e dolenti, che recuperano materiali di maestri quali Turner, Constable, Friedrich , Munch.

La pratica e la carriera di Kirkeby hanno attraversato cinque decenni, un corpus di opere forti e uniche: scultura, architettura, film, poesia, critica d’arte, scrittura di viaggio, set di balletto e spettacoli teatrali, costumi. Tuttavia il suo primo amore è stata la geologia delle regioni artiche,  disciplina che ha informato gran parte della sua poliedrica produzione,  come anche la natura in generale.

I viaggi alle latitudini più estreme, intesi non solo come avventure esistenziali ma anche come dispositivo linguistico,  e la pittura, sono state le sue costanti. Dalla ventina di spedizioni compiute in Groenlandia (l’ultima delle quali nel 2011, all’età di 73 anni, a bordo di un veliero a tre alberi) alle ripetute missioni di studio nel Pacifico, navigando tra le isole della Polinesia o camminando nei deserti australiani, sempre accompagnato da blocco per acquarelli nel tentativo di fissare, ancor prima del paesaggio, impressioni che riflettessero degli stati d’animo.

Nello svolgersi del percorso espositivo,  i modelli in bronzo o bozzetti delle sue ampie architetture percorribili,  considerati dallo stesso artista “studi architettonici” di forme, coniugano  possibilità sia espressive che emotive ed animano la polifonia di voci prodotte dalle immagini di Lars von Trier.  Estrapolando il tessuto geologico da sotto la pelle del reale, la sua stratificazione materiale come l’accumulazione del tempo,  occupano le stanze di Casa Masaccio in erratica distesa. La selezione di  immagini di Lars von Trier mette in luce i grandi temi del suo cinema: la religione, la psicoanalisi, un femminile oscuro, perverso e innocente, costretto e liberato da una sessualità violenta. Quelle di von Trier sono donne pure, visionarie e sole, irriducibili, protagoniste di storie forti e indimenticabili anche per la loro carica visiva.

Tutto il lavoro di Lars Von Trier appare legato da una coerenza artistica di fondo dove quello che colpisce è spesso l’intensità pittorica. Gli esempi sono molteplici, dall’Ophelia di Melancholia (2011), il cui titolo riprende un’incisione di Albrecht Dürer del 1514, all’ immagine di Kirsten Dunst, protagonista del film, in un vestito da sposa galleggiante che la trascina in un vuoto acquoso, citazione preraffaellita dal pittore John Everett Millais, alla donna distesa sulla roccia, sempre nello stesso film,  chiaro riferimento a Giorgione.  O, ancora, La barca di Dante (1822) dipinto di Eugène Delacroix  che rappresenta l’imbarcazione di Flegiàs, traghettatore di anime dannate, la cui iconografia viene ripresa nell’epilogo di The House That Jack Built (2018) con la formula del tableau –vivant. In questo film sono anche citati alcuni disegni dell’Inferno di William Blake e nel suo Epilogo – Catabasi  la materia corporea descritta nell’ Inferno dantesco orienta il momento del passaggio attraverso le Malebolge, all’ottavo cerchio  dove vengono puniti i fraudolenti.

Il cinema di Lars von Trier cita, rilegge, assorbe, è il risultato di una rielaborazione assolutamente personale che non dimentica i modelli a cui fa riferimento.

Ancora giovanissimo aveva affrontato i classici con Medea (1988) proponendo la sua personale versione del mito. Il film, basato su una sceneggiatura di Carl Theodor Dreyer mai messa in pellicola, è ambientato nelle fredde e desolate lande dello Jutland, tra paesaggi nebbiosi e spettrali,  deserti sconfinati, e una serie di paludi e acquitrini.  In un ipotetico medioevo nordico che si ritrae verso la notte polare o verso l’aurora di mezzanotte nel cielo estivo, Lars von Trier  conferisce alla narrazione una dimensione di atemporalità, la barbarie di Medea diventa un’entità assoluta e metafisica, ancestrale,  quasi una metafora della natura e della terra.

 

Per Kirkeby (Copenhagen, 1938 – 2018)

è uno dei più importanti artisti scandinavi del XX secolo. Pittore, scultore, regista e autore di fama internazionale, le opere di Kirkeby si trovano in molte collezioni museali in tutto il mondo, tra cui Tate, Londra; Centre Pompidou, Parigi; Metropolitan Museum of Art, New York; e Museum of Modern Art, New York, tra molti altri. Importanti mostre personali nei musei includono Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Museo Jorn, Silkeborg; le Belle Arti di Parigi; La Collezione Phillips, Washington, DC; BOZAR Centro per le Belle Arti, Bruxelles; Tate Modern, Londra; IVAM Centre del Carme, Valenza; Museo Ludwig, Colonia; Galleria Whitechapel, Londra; e Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven.

Lars von Trier.

Regista danese nato nel 1956, è co-fondatore della società di produzione danese Zentropa euno dei fondatori del collettivo Dogma 95. I suoi film hanno vinto premi in tutto il mondo, inclusi alcuni dei maggiori riconoscimenti assegnati al Festival di Cannes: la Palma d’oro per Dancer in the Dark e il Gran Premio della Giuria per Le onde del destino (Breaking the Waves), oltre ai premi per due attrici protagoniste, Charlotte Gainsbourg in Antichrist e Kirsten Dunst in Melancholia.

 

Iniziativa promossa da:
Comune di San Giovanni Valdarno
Casa Masaccio | Centro per l’arte contemporanea

 

Realizzata:

con il patrocinio della Reale Ambasciata di Danimarca – Roma
con il patrocinio e il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
con il patrocinio e il contributo di Danish Arts Foundation
con il sostegno della Regione Toscana

 

in collaborazione con:
ARTvonTRIER
Zentropa Entertainments
Michael Werner Gallery, New York, London and Berlin.

 

Grazie a:

Lars von Trier (ArtvonTrier)

Jens-Otto Paludan (Freeze Frame Gallery)

Ida Harder, Peter Aalbæk Jensen, Lárus Ren Gudbjörnsson (Zentropa)

Gordon VeneKlasen, Kadee Robbins, John McGill (Michael Werner Gallery)

 

 

Ingresso gratuito | Orari: feriali 15-19, festivi 10-12/15-19

Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia 83, 52027 – San Giovanni Valdarno
Tel. 055 9126283 | casamasaccio@comunesgv.it
www.casamasaccio.it

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