30 NOVEMBRE: FESTA DELLA TOSCANA

In occasione della Festa della Toscana che si celebra il 30 novembre per ricordare l’abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre 1786, la Presidenza del Consiglio Comunale e l’Assessorato alla Pubblica Istruzione hanno organizzato un’iniziativa presso il Cinema Masaccio (via Borsi), in collaborazione con l’Associazione Culturale Masaccio.

La mattinata di venerdì 30, a cui sono state invitate le scuole secondarie di primo grado di San Giovanni Valdarno,  si aprirà alle ore 9.00 con la rappresentazione dello spettacolo teatrale dal titolo “Avevate promesso”.

Dopo la rappresentazione seguirà un dibattito con gli studenti presenti sui temi affrontati nello spettacolo.

 

SPETTACOLO TEATRALE “AVEVATE PROMESSO”

Regia, sceneggiatura, scenografia: Silvano Alpini

coreografie: Annalisa Cuccoli

costumi: Assocaizione Culturale Masaccio

 

SINOSSI

“Avevate promesso  una colomba, un ramo d’olivo, la pace in casa, la primavera e le fioriture, avevate promesso di mantenere le vostre promesse … una colomba”

La storia ha inizio con una voce fuoricampo:  “Potremmo morire tutti , ma se resterà una sola donna incinta essa darà alla luce un figlio che ci libererà da ogni guerra …. LIBERERA’ LA PALESTINA”.

Testimonianze che si intrecciano:  paura e dolore, bambini e giovani che pagano per colpe non loro e che non conoscono la pace tante volte promessa …. Incontri, parole e storie di coraggio, di forza e determinazione che raccontano l’amore …..la speranza … la gioia ….Vittoria narra il suo dolore,  Annalisa non smette mai di ballare e canta la sua voglia di libertà, Cora Bianca e Pietro parlano e ricordano ai grandi della terra i diritti dei bambini. Alessia  guarda con fiducia al suo futuro nonostante i dolori subiti,Gianmaria ha  voglia di ricominciare “quando capiranno che non importa chi ha cominciato, importa chi smette”.  Rebecca non vuol essere né re né imperatore di nessuno. Camilla, alla quale hanno incatenato la bocca e legato le mani alla pietra dei morti, e poi  “Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri … non dimenticare il cibo delle colombe”  la Speranza “La dedico a te, che sei sangue mio, fratello beduino”;  C’è chi dichiara “fino a quando nel mio paese ci saranno parole arabe … e canti popolari!” chi ha visto morire il padre sotto i suoi occhi… chi non vuole più rimanere in quella terra di odio e dolore,  altri sperano di trovare una terra, una casa, un olivo, un pozzo d’acqua dove amarsi e crescere i propri figli … chi non vuole scordare la propria identità “Ricordate ! Sono un arabo …. E la mia carta di identità è la numero cinquantamila …”

Musica, ballo e canzoni accompagnano i racconti che sollecitano un’attenta riflessione sui  diritti, i diritti dei bambini … i diritti di tutti.

 

NOTE DI REGIA

“Avevate promesso” è ambientato in un luogo dei nostri tempi, in una qualsiasi piazza del mondo.  Protagonisti sono bambini e adolescenti Israeliani, Palestinesi, Siriani, bambini e adolescenti di ogni paese in guerra: le loro storie si incontrano, si scontrano e si accarezzano sempre pensando a ciò che “avevate promesso”.  I  ragazzi raccontano le emozioni scaturite dagli eventi che accadono nei luoghi in cui sono nati, cresciuti e vissuti: narrano i loro sentimenti, la paura,  il dolore, l’amore, l’odio,  la fiducia e  la speranza che tutto ciò che è stato promesso prima o poi venga mantenuto. I personaggi sono stati “creati” studiandone i profili e le storie, gli obiettivi, i conflitti interiori, gli sviluppi del carattere, gli archi di trasformazione e il rapporto tra i personaggi. Il tono è freddo, grigio, doloroso ma pieno di speranza. Nessuno è libero di esprimere le proprie speranze, vengono solo sussurrate. Le uniche creature libere in questo ambiente sono i piccoli, che rammentano i propri diritti, e una ragazza, colei che è la detentrice dei diritti. Libera anche la coppia che simboleggia l’amore, la libertà e la natura, antitetici a questa guerra che sembra senza fine. Le note sono la base da cui tutta la produzione trae ispirazione. Con uno stile visivo semplice la commedia vuole rappresentare la ruvida essenza di quei  luoghi dove regna l’odio. L’obiettivo del regista non è solo quello di risvegliare la coscienza del pubblico, ma anche quello di ricordare il prezzo che il silenzio può esigere e di come il “male”, se lasciato fuori controllo, possa permeare tutti gli aspetti della vita.

 

 

San Giovanni Valdarno, 27 novembre 2018

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